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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Da Maiorca a Ibiza

Navigation

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Dopo la bella sosta a Porto Cristo, a Maiorca, durata più di dieci giorni e dedicata alla visita dell'isola, arriva il giorno della ripartenza. Il 16/06/2015 riprendiamo il mare. Per essere sinceri, si tratta di una partenza quasi finta: ce ne andiamo a Portopetro che dista solo poche miglia (14M).

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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In quest'immagine si vede la rotta seguita dal July da Porto Cristo a Puerto De Andratx

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Il fatto è che abbiamo concepito la visita di Maiorca come un mix di località visitate via mare e via terra: col July, partiti da Porto Cristo, andremo a vedere Portopetro e poi, prima di lasciare l'isola, andremo a vedere Andratx. Passeremo davanti a Palma, che abbiamo già visto, attraversandone il golfo dal largo. Ne approfitteremo anche per dare una “sbirciatina” all'isola di Cabrera (nella foto sopra, l'unica a Sud di Maiorca) dove è vietato andare senza un permesso speciale che non abbiamo nessuna intenzione di chiedere (è parco protetto).

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Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

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Album fotografico   - click -   "Arrivo a Portopetro"     - istruzioni -

Come previsto, il viaggio per Portopetro si svolge in poco tempo e senza fatti degni di nota. Ne approfittiamo per sfilare la costa da presso in modo di imprimere nella memoria le sue fattezze che qui sono di una notevole bellezza... Una costa selvaggia, rocciosa, piena di anfratti, di rifugi e di trappole per il "povero marinaio".

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 2)

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La rotta seguita dal July all'ingresso di Portopetro.

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Comunque, appena arrivati davanti al fiordo di Portopetro, ci accorgiamo che le indicazioni riportate sui nostri documenti di bordo non sono realmente aggiornate. Prima di partire, avevamo persino pensato di stare in rada all'ancora. Ma qualsiasi posto dove sarebbe possibile ancorare è stato inglobato in un nuovo campo boe... Naturalmente a pagamento.

Siamo contenti di aver diffidato delle informazioni tanto da prenotare per tempo un “posticino” al marina prima di partire. Il posto barca sarà costoso, ma se dobbiamo pagare, almeno paghiamo per un posto barca a terra.

L'ingresso è stato dragato da poco perché rilevo tre metri d'acqua laddove le carte me ne danno due. Chiamato il marina via radio, troviamo un paio di persone che ci attendono per aiutarci ad ormeggiare. In due minuti siamo sistemati nel nuovo posto.

Siamo arrivati.

Già, è strana questa sensazione. Anche poche miglia di spostamento e si ha l'impressione di aver viaggiato davvero. Il fatto è che la barca, per noi, è il centro del mondo. è come una casa... Solo che si muove... Si sposta da un posto ad un altro. Che ci si sposti di un miglio o di mille miglia, ugualmente si cambia posto.

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Portopetro è carissimo... Eppure non c'è posto. Il July si confonde tra le barche.

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Comunque, appena sbarcati, espletiamo le formalità e paghiamo. Come facciamo sempre, quando dobbiamo viaggiare, domani mattina salperemo all'alba e non vogliamo avere pendenze da sistemare prima della partenza.

Ce ne andiamo a spasso, ma il posto è piuttosto piccolo: non ci mettiamo molto a formarci un'idea di massima sulla panoramica generale.

Il porticciolo vero e proprio, quello dove siamo ormeggiati noi, è proprio minuscolo; inoltre, i posti dove possono attraccare vere barche a vela con pescaggio adeguato (il July pesca due metri), sono pochissimi. Dando un'occhiata al pianetto qua sotto, si nota che è stato evidenziato il posto del July, la Club House e la forma del marina. Il tratto di mare interno è destinato a piccole imbarcazioni che pescano meno di un metro.

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Foto del pianetto del porto esposto in loco. Si vede il July e la "Club House".

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Andiamo in giro più volte a sgranchirci le gambe. Margherita addirittura ne approfittata per tagliarsi i capelli. Mentre passeggiamo, con il suo occhio lungo ben allenato, passa davanti ad una vetrina dentro la quale vede una parrucchiera che taglia i capelli. Pochi secondi e decide: "Marcello, tu torna in barca che io mi fermo a tagliare i capelli" (mi dirà poi che aveva visto la scioltezza con la quale la parrucchiera si muoveva sulla testa della cliente).

Quando ci rivediamo in barca, vedo immediatamente che è soddisfatta a metà: “mi ha fatto aspettare che finisse la cliente precedente” - Mi dice - “Poi, quando è arrivato il mio turno mi ha fatto tagliare i capelli dall'assistente”.

Anche se il taglio non è male, so bene che adesso cercherà un parrucchiere ad ogni scalo: vedremo!

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Album fotografico   - click -   "Portopetro"     - istruzioni -

Ad ogni passeggiata scattiamo qualche foto... Eccone una selezione nell'album fotografico qua sopra. Portopetro è uno scalo gradevole, ma è uno scalo per un giorno. Rimanere di più non avrebbe alcun senso. Qualcuno vi ha costruito una splendida seconda casa; in in quel caso è diverso. Vengono qui a riposare ed a godere della bellezza e della tranquillità del posto. Ma per noi, una volta che abbiamo soddisfatto la curiosità e visto tutto quel che c'è da vedere, preferiamo andare a cercare novità in altri lidi...

Domani partiremo senza rimpianti. Era già deciso... Ma così, con “la coscienza a posto”, è meglio: non lasciamo indietro nulla.

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Medaglione dell'isola di Maiorca
(da una foto disponibile in internet)

Come programmato, il giorno dopo alle sei partiamo da Portopetro e navighiamo verso Port D'Andratx. Facciamo questa rotta essenzialmente per due motivi: il primo consiste nella possibilità di dividere in due tappe il viaggio verso Ibiza evitando di navigare di notte; il secondo invece per avere la possibilità di guardarci Port D'Andratx che abbiamo lasciato apposta "fuori" dalla lista delle località visitate in auto...

​Inoltre, vogliamo vederci la costa, passare vicino all'isola Cabrera e vedere Palma De Maiorca dal mare.

Video relativo alla nostra partenza da Portopetro con destinazione Porto De Andratx.

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Appena usciti dal porto, troviamo mare calmo e l'inizio di una bella giornata di sole. Sappiamo già dalle previsioni meteo che fino a Punta Salinas sarà così; poi si alzerà il vento da Nord Ovest che avremo, data la rotta, proprio sul naso. La cosa naturalmente non ci piace; ma non è la prima volta che mettiamo il July alla frusta col mare ed il vento contropelo. Sappiamo che navighiamo su di un'ottimo scafo, molto marino... Ma sappiamo anche che a tutto c'è un limite: speriamo bene.

Alla peggio, possiamo sempre scappare con la coda tra le gambe e tornare indietro da qualche parte... Ma non facciamo i pessimisti. Anzi, approfittiamone per guardare da lontano l'isola di Cabrera. È parco naturale: c'è il numero chiuso e servono dei permessi per andare ad una delle boe numerate predisposte per questo. Però si deve prenotare molti giorni prima e, avuto il permesso, attenersi rigorosamente al giorno per il quale è stato rilasciato: diventa una schiavitù. Di isole ne conosciamo tante... Questa ce la vedremo dal mare.

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Album fotografico   - click -   "Partenza da Portopetro"     - istruzioni -

Appena doppiata Punta Salinas, mettiamo il July in assetto con le nuove condizioni di vento in prora e, non con sorpresa ma con piacere, ci accorgiamo che mantiene egualmente un buon passo. Anche se, per adesso, stiamo ancora costeggiando l'isola, non dimentichiamo che siamo in viaggio ed abbiamo da fare oggi più di cinquanta miglia: dobbiamo marciare.

Però una bella sorpresa ci attende: appena finite le manovre, ci accorgiamo che stiamo incrociando la nostra rotta con un antico veliero completamente invelato che si muove potente a favore di vento. È una bella immagine suggestiva che seguiamo in silenzio per tutto il tempo che impiega a sfilare davanti a noi. Wow... È un autentico privilegio. Questi antichi velieri sono pochi e si incrociano raramente; ma ancor più raro è vederli navigare in forza di vele: uno spettacolo.

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Incontro, a Punta Salinas, con un veliero d'epoca.

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Come sempre accade, dopo qualche miglio, allontanandoci dal capo mare e vento, anche se contrari, diventano più maneggevoli. La seconda parte della tappa di trasferimento si annuncia anche più agevole del previsto. Il passo è buono e non occorre aumentare i giri del motore oltre lo standard.

Sfiliamo lungo la costa a sud della grande rada di Palma e poi ci allontaniamo puntando all'estremità del golfo più a Nord (immagine satellitare 1).

Siamo all'altezza di quello che è in realtà un vero e proprio grande golfo e lo stiamo attraversando. Poi, come si è allontanata, la terra ci viene incontro di nuovo lasciandoci a costeggiare fino al promontorio che annuncia l'ingresso alla baia di Andratx.

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Album fotografico   - click -   "Arrivo a Port D'Andratx"     - istruzioni -

Arrivati al marina, come sempre, mettiamo il July in assetto da porto in pochi minuti e poi andiamo a terra. Prima cosa, espletare le formalità e pagare (domani mattina partiremo presto e non vogliamo dover inseguire nessuno per mettere a posto le carte). Poi, ce ne andiamo in piscina e ne approfittiamo per fare una bella doccia (servizi di prim'ordine).

Dopo esserci sistemati a dovere, usciamo dal club nautico e dirigiamo verso il paesino. Una vera sorpresa. Innanzitutto vediamo che la prima zona del porto che incontriamo è tutta dedicata alla pesca. Pescherecci giganti, uno addosso all'altro, si accalcano in doppia fila sul molo sul quale, ben in vista e piena di gente, proprio al centro, c'è la cooperativa di vendita del pescato.

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Album fotografico   - click -   "Port D'Andratx"     - istruzioni -

Dopo aver girato in lungo e in largo, cominciamo a chiederci se non sia il caso di dare un senso al nostro “peregrinare”. Piuttosto che girare tanto per girare, decidiamo di metterci in caccia. Siccome ai tempi nostri la caccia, quella vera, è fuori moda (e noi siamo d'accordo), la nostra preda sarà un ristorantino a bordo mare in grado di soddisfare sia la nostra voglia di bello che la nostra voglia di buono.

Ma l'impresa non è facile. Siamo fuori orario: il nostro pancino segue l'orario "mitteleuropeo", cioè quello milanese. Alle sette di sera quindi comincia ad agitarsi. Qui in Spagna mangiano di notte: la media è alle dieci. Questo lo scartiamo perché non c'è nessuno (brutto segno), quello perché è troppo vicino alla strada con le auto che ci passano davanti, qell'altro perché non ha la bella vista che cerchiamo... Insomma, facciamo un gran discutere. Ma alla fine troviamo qualcosa... Senza pretese... Tanto per tacitare quel languorino che si fa sempre più insistente.

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In primo piano, un pollo d'Andratx che ha fatto una fine "onorevole".

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Dopo aver cenato, ci sentiamo in pace col mondo. Tanto per cambiare, facciamo ancora due passi. Non ci facciamo mancare, naturalmente, un gelatino... Così... Tanto per digerire meglio. Andiamo a prendercelo in una gelateria italiana che abbiamo visto prima. Poi la stanchezza si insinua... Insieme ad un senso di appagamento che segue il dessert e lentamente, passo, passo, ce ne andiamo “in branda”: domani si va a Ibiza... All'alba... Come al solito.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                                     (immagine satellitare 3)

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Rotta del July da Port D'Andratx a Marina di Santa Eularia nell'isola di Ibiza.

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La sera lasciamo la barca in assetto di navigazione, così la mattina seguente, come da programma, ci svegliamo alla prima luce del giorno e salpiamo in pochi minuti. C'è solo da accendere il motore, staccare la presa della corrente da terra e mollare le cime. Margherita molla a prua, io mollo a poppa e siamo già in moto.

Gelsomino, il nostro timoniere (pilota automatico), viene spesso attivato già prima di uscire dal porto e noi ci godiamo il sorgere del sole mentre il July macina miglia verso la meta. Siamo in viaggio per l'isola di Ibiza.