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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Fethye e Gocek Bay
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Come abbiamo visto precedentemente, nel tratto finale del nostro viaggio di quest'anno da Kastellorizo a Marmaris, abbiamo deciso di saltare la grande e bella baia di Göcek essenzialmente a causa dei problemi al motore. L'idea era quella di dare assoluta precedenza all'affidabilità dell'imbarcazione per poi decidere se e quando uscire di nuovo in mare per andarcela a visitare. Una volta risolti tutti i problemi, abbiamo fatto un viaggetto di due giorni e ce ne siamo andati a Rodi dove abbiamo dormito in baia. È stato soprattutto un test per verificare che effettivamente tutto a bordo fosse ritornato a funzionare correttamente.
Il tempo trascorso a Marmaris tra il momento del nostro arrivo e la fine dei nostri “lavori” ci ha però consentito di scoprire che la costa a sud della Turchia, che in barca è piuttosto cara ed avida (vedi la sosta a Katacaören), è invece molto abbordabile, in termini di prezzo, quando la si voglia visitare da terra. Così, dopo tanti mesi di navigazione sulla nostra barca, abbiamo trovato “alternativo” e molto divertente andare a farci una gita da “terraioli”. Abbiamo deciso di affittare un fuoristrada e partire all'avventura.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
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Il percorso fatto con la jeep da Marmaris a Fetihe.
Qualche giorno prima della partenza, sono andato alla reception: avevo saputo che hanno una convenzione con una società che fornisce auto in affitto. Hanno chiamato direttamenteloro loro ed ho trovato l'auto parcheggiata all'interno del marina vicino ai cancelli la mattina della partenza. Abbiamo optato per un fuoristrada: così, per poter percorrere anche strade sterrate rimanendo fedeli agli impegni di contratto e con la copertura assicurativa kasko che in Turchia è sempre consigliabile.
Abbiamo percorso circa 130Km e, superata Göcek senza entrare nell'abitato, siamo arrivati a Fethiye. Qualche giorno prima avevo prenotato (con diritto di recesso) un albergo in internet. Nonostante fossimo ormai in novembre, sembrava proprio che Fethiye fosse ancora così gettonata da aver problemi a trovar posto. Parcheggiata l'auto, come avevo pianificato, ci siamo messi in caccia di un hotel in riva al mare (avremmo usato la prenotazione solo come "paracadute"). Non ci abbiamo messo molto a trovarne uno che avesse tutte le caratteristiche che volevamo. Proprio davanti al marina, in prima fila, con vista sulla baia e sulle barche davanti a noi. Non solo abbiamo avuto la fortuna di trovare una stanza con balcone, ma la colazione veniva servita in terrazza (nella foto sotto, si vede bene la vetrata che protegge dal vento l'attico attrezzato a ristorante).
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Foto dell'hotel che abbiamo trovato chiedendo direttamente sul posto.
Depositati auto e bagagli abbiamo fatto una passeggiata sul "lungomare" dove erano allineati tutti i caicchi. La maggior parte, ormai a novembre, erano di fatto a riposo. Qualcuno, tuttavia era ancora alla ricerca degli ultimi clienti della stagione. Così abbiamo preso accordi per il giorno dopo: partenza alle ore 10h:00', gita alle "dodici isole" e sosta a Göcek con rientro alla sera dopo le 17h:00'. A questo punto, annullata la prenotazione all'altro hotel, ci siamo accorti che si erano fatte le undici ed era tempo di dedicarsi, tranquilli e rilassati, alla visita di Fethiye.
"Radio-banchina" la descrive come priva di particolari attrattive. Noi dobbiamo smentire decisamente. La prima cosa che abbiamo deciso di fare, prima che chiudesse senza poterlo vedere, è stata quella di andare a visitare il museo archeologico.
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Album fotografico - click - "Museo Archeologico di Fethiye" - istruzioni -
Il museo, naturalmente, è di dimensioni contenute: non potrebbe essere altrimenti. Ma, dopo aver visitato i resti licei di Kekova, ci ha fornito informazioni utili a darci un quadro più completo di quanto si sa al giorno d'oggi su questa antica popolazione. In un secondo tempo, l'impero romano estese il suo dominio ad Est ben oltre i territori dell'antica Licia. Anche di quest'epoca, nel museo, esistono varie testimonianze (vedi album fotografico sopra).
All'uscita poi, ci siamo messi alla ricerca di un posticino per pranzare. Volevamo qualcosa di leggero: preferivamo puntare alla cena. Sappiamo di un mercato del pesce dov'è possibile acquistare quel che si vuole ed andare a farselo cucinare in uno dei due ristoranti di fronte alla pescheria che offrono questo servizio normalmente.
Ci siamo imbattuti in un posticino carino senza pretese che ci ha servito "un trancio di pizza ed una Coca-Cola". Siamo stati bravi... Ci siamo limitati. Inoltre ne abbiamo approfittato per chiedere al gestore la strada: volevamo andare a vedere le "Rock King Tumb": tombe scavate nella roccia come quelle che abbiamo visto a Caunus.
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Una tomba licea nel bel mezzo di una strada aperta alle auto: notare lo spartitraffico per evitare di urtarla.
Così, con i pancini pieni a metà, secondo le istruzioni, ci siamo diretti verso la parte alta della città. Le “Rock King Tumb” sono state scavate ai piedi di una parete di roccia che cade a picco sull'abitato.
Quale sorpresa, traversare una strada e vedere nel bel mezzo, in qualità di spartitraffico, una maestosa tomba licea (vedi foto sopra). Già dal primo giorno in Turchia, a Kas, abbiamo capito che i locali, da queste parti, convivono con questi reperti da sempre... Abbiamo già visto antiche tombe nei punti più impensabili. Ma vederne una nel bel mezzo di una strada per le auto... Non avremmo potuto mai immaginarlo.
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Album fotografico - click - "Rock King Tumb" - istruzioni -
Non ci è voluto molto a raggiungere la stradina “pedemontana” che sfila sotto le “Rock King Tumb”. L'effetto che ci ha fatto la vista di queste tombe monumentali scavate nella roccia è stato notevole. Si vedeva bene che erano state fatte con la stessa tecnica e lo stesso stile di quelle già viste a Caunus (ma questo non sorprende... In fondo parliamo di un'unica civiltà). La differenza però è che in quel caso avevamo visto le tombe da lontano, qui a Fethiye invece ci si può passare a pochi metri. Chi, come noi, ha già visto Petra (l'antica capitale dei Nabatei) in Giordania, sa bene come la tecnica di creare tombe monumentali scavate nella roccia consegni ai posteri un risultato di grande effetto.
Pochi turisti, tra quelli che passano da Fethye, sanno dell'esistenza di questo incredibile sito archeologico. Così vicino alla città, comode da raggiungere, a bordo strada, sono in bella mostra i resti delle tombe reali con, intorno, le tombe dei parenti e dei dignitari che, come si usava all'epoca, seguivano il re nell'oltretomba.
Una bella passeggiata, prima in alto, verso il castello (quello che ne rimane) e poi giù al mare lungo la fila interminabile di caicchi all'ormeggio, ci ha condotto fino al Marina che, come ben si può immaginare, ha ricevuto tutte le nostre attenzioni. Si tratta di un marina che ha qualche pretesa: elegante quanto basta, prezzi alti e solo posti a mare (non sono attrezzati per alare le barche in secca). La sosta in barca, in questi pontili, dovrebbe essere abbastanza piacevole. La cosa più interessante è che la struttura si trova praticamente nella passeggiata in pieno centro abitato.
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Panoramica del marina visto dalla terrazza dell'hotel.
Per coloro che dovessero mettere la barca in secca, esiste un cantiere in fondo alla baia (differente proprietà e nessun accordo quadro). Si può usare anche una piscina, esterna al Marina, di proprietà di un albergo adiacente e, naturalmente, a pagamento. Un piccolo supermarket "Carrefour", interno al Marina, consente agevolmente di fare una spesa di base senza allontanarsi dalla barca.
Alla fine, per niente stanchi e soddisfatti, abbiamo deciso di salire in camera: era ora di prepararci per la serata. Prima di uscire però, non ho dimenticato di "immortalare" il marina visto dalla terrazza dell'hotel (foto sopra).
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Album fotografico - click - "Serata a Fethiye" - istruzioni -
Avevamo tutto il tempo di godere dell'atmosfera serale di Fethiye girando per la zona turistica del centro. Naturalmente, come per la maggior parte delle località turistiche turche, ci si trova in un “ambiente” costruito apposta per essere “commercialmente” accattivante. Niente a che vedere con un luogo “originale” ancora non raggiunto dalla civiltà. Ma è proprio questo che vorrei capire. Incontriamo spesso appassionati che vanno in giro in barca come noi (non italiani) che detestano i luoghi frequentati dai turisti. Cercano baie tranquille dove rimanere isolati e paesini ancora lontani dalla civiltà. Sono fatte così le persone che ci hanno parlato di Fethiye con sufficienza. Noi non siamo d'accordo. Costoro vivono una loro fantasia miscelandola con la realtà. Abbiamo provato, qualche volta, a seguire i loro consigli. Ci siamo trovati in posti nei quali non va nessuno proprio perché non meritano una sosta. La verità è che ormai, la maggior parte dei luoghi interessanti sono attrezzati turisticamente ed evitarli del tutto non ha senso (se si viaggia per conoscere). Noi abbiamo un altro modo di valutare i posti che vediamo. Ci basiamo soprattutto sul buon gusto, sull'equilibrio e sulla capacità di valorizzare le proprie peculiarità: doti che emergono in alcuni posti più che in altri e li rendono più interessanti per noi.
Dopo aver percorso, bighellonando, tutto il centro, ha cominciato a fare buio e noi ci siamo trovati nei pressi del mercato del pesce dove avevamo il desiderio di cenare in un localino lì di fronte.
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Album fotografico - click - "Mercato del pesce a Fethiye" - istruzioni -
Non era la prima volta che provavamo la formula “acquista in pescheria quel che vuoi e fattelo cucinare sul posto”. Ma a differenza di altre esperienze, in questo caso il cuoco è stato all'altezza del pesce che gli abbiamo portato. Siamo usciti soddisfatti appieno del risultato.
Così, ci siamo concessi una passeggiata notturna; un po' per digerire in tranquillità, un po' per arrivare in totale relax all'ora di rientrare in camera. Non potevamo fare troppo tardi perché il giorno dopo avevamo la partenza per il “giro della baia” in caicco.
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Album fotografico - click - "Fethiye di notte" - istruzioni -
Rientrati in hotel, prima di andare definitivamente in camera, ci siamo concessi una sosta in terrazza: un drink per concludere la serata era quel che ci voleva. Abbiamo anche colto l'occasione per fare qualche foto dall'alto del marina visto di notte.
Eravamo molto soddisfatti della giornata appena conclusa. Tutto era andato bene... A cominciare dalla scelta dell'albergo che, al momento più che mai, ci sembrava una scelta felice. Inoltre, avevamo il piacevole pensiero che l'indomani ci aspettava una bella gita senza pensieri: tutto era già organizzato e persino il pranzo era compreso.
Così, l'indomani mattina, puntuali ci siamo recati a bordo del battello che ci avrebbe ospitato per tutta la giornata. Oltre a vedere dal mare l'intera baia ed alcune delle sue isole, avremmo fatto una bella sosta a Göcek che ci avrebbe consentito di evitare di andarci in auto (evitando anche il problema del parcheggio che da queste parti è drammatico).
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Album fotografico - click - "Gita in battello nella baia di Gocek" - istruzioni -
Il giro in battello è stato organizzato molto bene e ci ha consentito di visitare, praticamente, tutta la baia. L'isola più interessante è quella di Tersane che occupa una posizione quasi centrale nello specchio d'acqua racchiuso dall'ampio golfo. Proprio qui è stata organizzata la sosta principale con tanto di bagno (a novembre) per fare venire “famuccia” e pranzo a bordo a base di pesce.
Per avere un'idea del percorso effettuato dal battello e della configurazione della baia, ho riportato qui sotto la immagine satellitare 2 dove, con linea gialla, è evidenziata la rotta percorsa.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
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La rotta seguita dalla barca che ci ha portato in gita a visitare tutta la baia di Göcek.
Quando, dopo pranzo, abbiamo lasciato l'isola di Tersane ed abbiamo ripreso il mare, ci siamo diretti a Göcek. Il battello ha fatto un ampio giro in modo da farci vedere bene anche la costa ovest dell'omonima baia. In fondo, alla fine, c'è il villaggio di Göcek dove abbiamo attraccato in un molo destinato solo ai caicchi. Si trova subito a ridosso della passeggiata a mare. Un termometro (ben in vista su di un palo a bordo strada) segnava 28 gradi C°: non male per questo periodo. Siamo stati fortunati.
Abbiamo quindi deciso di cercare subito il mercato settimanale all'aperto (eravamo a conoscenza di questo particolare) prima dell'orario di chiusura. Il mercato si trova alle spalle del villaggio: venendo dal lungomare, si deve mettere in conto di attraversare tutto l'abitato.
Non è un mercato particolarmente esteso e non è neanche particolarmente folcloristico. Tuttavia è molto famoso tra le " signore turiste " che si trovano a passare da queste parti.
A questo punto, "espletate le formalità di rito" (guai se non avessimo visitato il mercato), abbiamo potuto dedicarci alla visita del villaggio.
Abbiamo scoperto che Göcek è famoso più per l'omonima baia che per l'agglomerato urbano in se. Non ci sono resti archeologici da vedere; solo case e costruzioni moderne. Le barche poi... Sono tante, ma tutte ormeggiate lungo moli non protetti aperti a sud. Posti buoni per le brevi soste estive ma pericolosi durante la stagione invernale quando le grandi burrasche, in questa costa, si abbattono prevalentemente dai quadranti meridionali.
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Album fotografico - click - "Visita a Gocek" - istruzioni -
Questa località, che ha la fama di essere piuttosto cara, non rischia certo di peccare per eccessiva modestia. Non saprei proprio dire se quel che abbiamo visto giustifichi realmente quel " tono che si danno" e le tariffe che ne conseguono. Tuttavia questo è. Noi, se fossimo passati da queste parti col July, avevamo pensato di beneficiare di alcune baiette spettacolari per passare la notte all'ancora (radio banchina però, ci aveva già avvisato da tempo dei prezzi che qui praticano). Poi, come abbiamo visto, abbiamo deciso di non passare... Ed è stato meglio così.
Intanto, ormai si erano fatte le quattro del pomeriggio. Anche se la temperatura era stata quasi estiva, la giornata in novembre era corta. Si era fatta l'ora del rientro e ci siamo così avviati verso il marina di Marmaris dove il fedele July ci attendeva.
È stato proprio un bel tour. Due splendide giornate, i posti visitati, la gita in barca, il bagno, i pasti... Insomma tutto è andato bene. Sbarcati con l'ultima luce, si è fatto buio nei minuti necessari per arrivare a prendere l'auto lasciata nel parcheggio dell'hotel. Il ritorno ci è parso più veloce dell'andata. In poco tempo siamo rientrati a casa. La guardia, all'ingresso dello Yacht Marina ci ha riconosciuto da lontano ed ha aperto la sbarra senza costringerci a fermarci: che gentile!
È stata l'ultima "avventura" nel "viaggio" di quest'anno. Nella seconda metà di novembre siamo rientrati in Italia portando con noi i ricordi di una lunga stagione di mare che ci ha consentito di fare conoscenza di così tanti posti nuovi e interessanti pieni di bellezza, di storia e di fascino... Grazie July.