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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Gita a Caunus
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Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
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La rotta del caicco che ci porta da Marmaris a Caunus.
Dopo oltre un mese, da quando siamo arrivati al "Marmaris Yacht Marina", abbiamo deciso di prendere un Caicco locale per andare a conoscere Caunus. Questo sito archeologico, che si trova lungo la costa sud della Turchia (un tempo chiamata Lycia), è molto famoso per via di alcune tombe reali a forma di "tempio greco" scavate sulla roccia con una tecnica che ricorda molto quella di Petra (rovine di un antico villaggio dei Nabatei in Giordania).
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Caicco in navigazione lungo la costa turca.
Alle otto del mattino prendiamo il bus che dal marina ci porta a Marmaris: un tragitto di circa venti minuti. Sappiamo dove andare: siamo diretti ad un caicco che abbiamo scelto, tra mille, nei giorni scorsi. Partenza ore 9:30 , rientro ore 19:00 , prezzo 20€ a persona.
Ma, mentre ci avviamo di buon passo sul lungomare, dove tutti i caicchi sono ormeggiati ben serrati poppa in banchina, ne troviamo uno con i motori accesi e gente già imbarcata pronto a partire. La curiosità ci spinge a prendere ulteriori informazioni: Partenza ore 9:30 , rientro ore 19:00, prezzo 50TL per entrambi (€22,50) e "pranzo a bordo incluso". Che prezzo! Ci sembra impossibile. Saliamo a bordo al volo e salpiamo per un giorno di mare per noi "alternativo". Sappiamo, in ogni caso, che la gita a Caunus non si può effettuare con la propria barca (normative locali e fondali pericolosi). Occorre addentrarsi lungo un fiume e non si passa se non con apposite imbarcazioni in metallo a basso pescaggio.
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Le scogliere a picco sul mare... Ci fermiamo a fare il bagno.
Il battello turistico sul quale ci siamo imbarcati è grosso e potente ed in eccellenti condizioni. Appena usciti dalla grande baia protetta di Marmaris, passiamo a lungo radenti alla scogliera che si getta a picco nel mare sotto di noi. Le profondità sono già notevoli a pochissima distanza dalla scogliera ed il mare è blu come accade solo a ridosso di una costa simile. Ci fermiamo a fare il bagno in un punto con “soli” 20m di fondo dove il caicco può ancorare senza problemi. Poi proseguiamo verso Est, ancora per una ventina di miglia fino ad un isolotto (poco più di un grosso scoglio) con un po' di vegetazione che protegge un piccolo pontile galleggiante nel quale ci aspettano le barche che ci condurranno sul fiume verso l'interno. Sbarchiamo quindi dal caicco e montiamo a bordo di una di queste. Veniamo "smistati", per così dire, in ragione della lingua. Con noi ci sono russi, tedeschi, inglesi e nessun'altro italiano. Saliamo sull'imbarcazione per gli inglesi: almeno parleranno una lingua nota e capiremo le informazioni e le istruzioni che ci daranno.
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... Eccoci a bordo della barca per gli inglesi.
Ci dirigiamo veloci verso l'imboccatura della foce. Il fiume si getta in mare dopo aver creato una grande laguna. Una lingua di sabbia, probabilmente portata dallo stesso fiume, si pone a guisa di barriera e chiude la laguna verso il mare. Una piccola apertura, non più larga di una ventina di metri, costituisce il vero unico sbocco navigabile con estrema prudenza. Le nostre barche però vi entrano con decisione: fanno questo tragitto molte volte al giorno e sanno perfettamente dove passare. I bassifondi sono dappertutto e l'acqua è limacciosa: non si vede niente... Non c'è trasparenza.
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La lingua di sabbia quasi a protezione della foce...
Comunque la barca accosta subito ad un'imbarcazione di pescatori ancorata nel bel mezzo dell laguna. Facciamo una piccola sosta: ci fanno vedere dei grossi granchi dalle potenti chele blu che si pescano solo qui: "blue crabs" (li chiamano i locali in inglese).
Ce ne mostrano uno da vicino: le chele sono effettivamente molto grandi e sono l'unica parte blu del granchio. Ad ogni modo, la cosa è curiosa e basta a dare il nome a questo animale. Il pescatore mantiene un barbecue sempre acceso e con dieci lire turche (€4,50) vi serve un granchio arrostito. Qualcuno, curioso, vuole assaggiarlo e ne compra uno. Mi accorgo, quando li servono, che il colore delle chele e la loro forma non corrispondono: i nostri compagni di viaggio in realtà stanno assaggiando granchi comperati al supermercato (magari surgelati... magari cinesi).
Benedetti Turchi !
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Le barche sembrano in gara fra loro... Tutte lanciate alla massima velocità.
Poi la gita riprende con una lunga corsa attraverso canali non segnalati che i barcaioli conoscono benissimo. Il tragitto non è breve e le barche, o meglio, i loro conducenti fanno a gara nel sorpassarsi l'un l'altro. Dato che le velocità delle imbarcazioni sono molto simili, il gioco consiste nel piazzarsi in modo che alla prossima strettoia l'altro sia costretto a cedere il passo per poi tentare di ricambiare lo "scherzo" alla strettoia successiva. La "storia" continua per un bel pezzo.
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Appaiono, in lontananza, le tombe dei re scolpite nella roccia.
Ad un certo punto, dopo aver percorso un'altra delle innumerevoli anse del fiume, ci appaiono le tombe dei re scolpite in una parete di roccia. La guida ci spiega che la tecnica usata per la costruzione di queste tombe è la stessa utilizzata a Petra, l'antica città nabatea della Giordania, ovvero sono mausolei scolpiti nella roccia.
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... Ed eccole infine le tombe dei re scolpite nella roccia.
Dopo aver accennato rapidamente alle informazioni che abbiamo circa la popolazione che ha vissuto anticamente in questo insediamento (in vero piuttosto scarse), la guida ci fa notare un particolare veramente curioso: la costruzione di alcune tombe risulta non ultimata (vedi, nella foto, la tomba più grande). Ci ha raccontato che ciò è dovuto alla "calata" dell'esercito di Alessandro Magno che ha costretto la popolazione alla fuga verso l'interno. Costoro poi non torneranno se non dopo parecchi anni quando, probabilmente, il re proprietario della tomba in questione era morto da tempo.
Dopo l'intermezzo culturale, e le fatiche che fino a questo punto abbiamo sopportato per amore di scienza e conoscenza... Finalmente un po' di relax. Ce ne andiamo a fare il bagno in antiche terme ancora oggi in uso a scopo turistico. Piscine ad acqua termale, fanghi terapeutici, etc. Persino un bar all'ombra ci aiuta per una bella sosta diversa dal solito.
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Infine, totale relax con tanto di bagno termale...
Alla fine di questa bella gita, le barche ci riportano al caicco che è rimasto in attesa al pontile galleggiante dove siamo sbarcati al mattino. Nel frattempo il vento si è alzato ed il mare è mosso. Rientriamo navigando contro vento in mezzo ad "un mare" di spruzzi... E' proprio il caso di dire così.