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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Isole Kerkennah

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Navigation

* vedi itinerario 2009

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Nella seconda metà del mese di novembre abbiamo organizzato una gita alle isole Kerkennah (di fronte a Sfax, una città a circa 130 Km a sud di Monastir). Insieme ai nostri amici Vittorio e Danielle (vedi “Gli amici del July” - click - ), abbiamo preso un'auto a noleggio e siamo partiti per il porto commerciale di Sfax.  Qui salpa, con diverse corse giornaliere, il traghetto per le isole Kerkennah (costo irrisorio del passaggio auto compresa).

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                               (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

Le isole Kerkennah non sono incluse nei classici percorsi turistici per stranieri. Soprattutto negli ultimi anni , la nuova borghesia tunisina ha cominciato a costruire delle seconde case per le proprie vacanze nei piccoli centri abitati che si trovano sulla maggiore di queste isole. Per lo più, si tratta di villette. Alcune poi, come succede anche nel nostro meridione, vengono costruite "a rate". Questo vuol dire che qua e la compaiono anche case ancora in costruzione e tuttavia almeno parzialmente già abitate ma che rimangono chiuse fuori stagione. Sulle isole c'è pure una riserva naturale famosa soprattutto per gli uccelli che la frequentano. Nonostante la presenza dell'uomo sin dall'antichità, qui, nella riserva, la natura è ancora incontaminata. Colpiscono soprattutto i colori all'alba e al tramonto: veramente unici. La foto sotto ne è solo un esempio.

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Foto scattata al tramonto dalla nostra camera d'albergo 

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Una cosa molto curiosa che abbiamo potuto vedere nella nostra visita alle Isole Kerkennah è il modo che i pescatori locali usano per catturare i polpi. Ovviamente da queste parti se ne trovano in gran quantità. Infatti le mie esperienze di pesca del polpo, sia dirette che indirette,  si riferiscono a polpi pescati  sempre  uno  alla  volta. Sia che si tratti di pesca subaquea con maschera e pinne, sia che si tratti di pesca dalla barca o da riva mediante un'apposita lenza chiamata "polpara", il pescatore si dedica alla caccia di un singolo esemplare alla volta.

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D'altronde, tutti sappiamo che, a differenza di molti tipi di pesce, i polpi non se ne vanno in giro in banchi… Non incappano facilmente nelle reti. Al contrario vivono spesso restandosene intanati in attesa di possibili prede che catturano anche senza essere "costretti" ad uscire completamente dalla tana. Hanno una perfetta conoscenza del proprio territorio che tengono costantemente sotto controllo. Essendo poi dei molluschi, adattano la propria forma ad ogni anfratto nel quale si rifugiano per proteggersi dai pericoli delle acque libere.

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l'equivalente dei palamiti dei nostri pescatori. . . sono le file di anfore per polpi      

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Proprio sfruttando la conoscenza di questa caratteristica delle abitudini dell'animale, da tempo immemorabile i pescatori tunisini di queste isole costruiscono centinaia di anfore "bucate" e le legano a formare una lunga fila che viene calata in mare da una barca. Le anfore sono bucate sul fondo. Si tratta di un foro più piccolo della bocca del vaso, foro che ha la funzione di consentire all'acqua di scolare quando l'anfora viene salpata. Come funzioni il tutto è cosa semplice: la linea di anfore viene calata in mare e queste si dispongono ad una certa distanza l'una dall'altra… Il polpo è noto per essere un animale intelligente e curioso… Quando si accorge dell'anfora che cade internamente al proprio territorio, con infinita circospezione, si muove per andare ad ispezionare l'intruso. Quando vede che l'anfora è un oggetto inerte e non pericoloso, se ne impossessa eleggendola a rifugio. Quando infine il pescatore salpa il filare, sentendosi minacciato, il polpo resta immobile per istinto. A questo punto non rimane che prenderlo.

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pescatori che rientrano a vela da una battuta di pesca    

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Un'altra delle cose che più mi hanno affascinato è l'uso delle barche da pesca a vela e senza motore. Proprio come si è fatto per secoli e secoli, nell'isola quasi tutte le barche da pesca erano a vela. Io stesso sono stato da ragazzo un fortunato " possessore " di un Dinghy 12" (- click -), una barca piccola, in legno, con un'unica vela al terzo inferita tra picco e boma. Queste barche delle isole Kerkennah invece hanno vele prive del boma (un palo in legno nel quale viene inferito il lato orizzontale della vela ). Comunque le manovre dei pescatori che rientravano dalla pesca mi ricordavano quelle che per tanti anni avevo fatto anche io. Sono rimasto un bel po' "fuori dal tempo" a guardare "estasiato" il loro rientro.

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foto dalla camera d'albergo che dava direttamente sul mare ​ 

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Quando siamo giunti sull'isola, abbiamo subito cercato un albergo che fosse aperto: eravamo partiti all'avventura… Senza prenotare nulla. Con nostra grande sorpresa però, ci siamo resi conto molto presto che di alberghi in giro non se ne vedevano. Per fortuna, l'amico Vittorio aveva già un'idea su dove puntare: qualcuno gli aveva già dato una dritta prima di partire. Così ci siamo messi subito alla ricerca dell'hotel... Cosa che,pensandoci a posteriori, non è stata davvero difficile. Ci siamo sistemati in camere il cui ingresso era direttamente affacciato sulla riva del mare. Ancora una volta, sebbene fossimo "preparati", siamo rimasti sorpresi per i prezzi. In Tunisia non si spende mai molto ed i prezzi sono sempre contenuti. Però non si immagina che quando si esce dal "circuito turistico" questi possano abbassarsi ancora notevolmente. 

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foto del ristorante dell'hotel al tramonto​ ​ 

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Subito di fronte alla "reception" dell'hotel avevamo il ristorante (vedi foto sopra) nel quale abbiamo poi deciso di cenare la sera del nostro arrivo. Vi erano tavoli all'aperto e tavoli interni. Questi ultimi erano posizionati a ridosso di enormi vetrate direttamente sul mare. Così, ci siamo sistemati dentro… Abbiamo preferito di sera la protezione di una struttura chiusa: dopotutto eravamo ormai nella seconda metà di novembre e, calato il sole, diminuivano anche le temperature.

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pranzo all'aperto ( durante il giorno le temperature erano estive ) 

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Cosa ben diversa é stata la temperatura durante il giorno (foto sopra). Andando in maglietta… Sembrava d'essere in estate. Essendo quattro "amici barcaioli",non potevamo non visitare l'unico porticciolo dell'isola che si trova nella costa sud (parte Est). Proprio qui, abbiamo fatto la conoscenza del "maître du port" che ci ha intrattenuto in amicizia regalandoci persino un'anfora "firmata" a coppia (firmata da lui) e dandoci il suo numero di telefono cellulare con l'invito di chiamarlo nel caso fossimo arrivati con la barca al largo del "suo" porto: gli estesi banchi di sabbia rendono pericoloso anche solo avvicinarsi all'imboccatura… Lui sarebbe venuto a prenderci con una "lancia" per farci strada nei canali. Poi, quando i "pancini " hanno cominciato a borbottare e l'ora del pranzo ormai si avvicinava, abbiamo chiesto proprio a lui dove trovare un ristorante. Infatti, avevamo già notato che su quell'isola, fuori stagione, sembrava impossibile trovare qualche locale aperto. Detto fatto: ha chiamato un pescatore che stava lavorando su di un peschereccio… Costui, recuperato del pesce fresco dalla barca, ha preso la sua auto e ci ha chiesto di seguirlo. Ci ha potati in un posto dove delle altre persone ci hanno approntato un tavolo in riva al mare (vedi foto sopra) e poi, aperta la cucina di un ristorante con lavori in corso, ci hanno preparato un bel pranzo "su misura".

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Album fotografico delle "isole Kerkennah"

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