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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Passaggio di Corinto 2014

Navigation

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Siamo alfine partiti da Poros con il “l'obiettivo” di passare il canale di Corinto. Occorre sapere che il passaggio del Canale è di per se un fatto banale. Leggendo sugli appositi portolani per lo yachting, questi abbondano di consigli su come evitare tutti i possibili “problemi”; ma si tratta in realtà di consigli che, per chi va in giro in barca da tanti anni, sono un po’ i soliti (non mi dilungherò su questa questione). Ciò che invece occorre considerare attentamente, quando si stia affrontando il passaggio provenendo dall’Egeo, è che il vento prevalente nel Golfo di Corinto soffia da Ovest (in faccia) e non è un fatto raro che raggiunga anche forza di burrasca.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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Mappa da Poros a Kiato comprendente Korfos ed il Canale di Corinto.

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Questo fatto ha una grande importanza per chi, come noi, viaggia su un piccolo cabinato a vela. Infatti, una volta passato il canale, esiste un solo porto all'uscita (circa 1 miglio); ma questo è piccolissimo e, essendo strapieno di ogni sorta di barchette locali, non offre alcuna possibilità di trovarvi posto e ridossarsi (se non raramente). Pertanto, il primo porticciolo utile si trova a circa dieci miglia: Kiato. La nostra strategia di passaggio è quindi stata molto semplice: abbiamo preso una finestra di due giorni il secondo dei quali prevedeva vento debole (10N) da Ovest nel Golfo di Corinto il giorno del passaggio... Stando bene attenti a non passare di domenica (o in un giorno di festa) perché in quel caso le tariffe raddoppiano, che non sia di martedì, perché chiudono il canale per manutenzione (...o di notte a causa delle tariffe maggiorate). Così, presa la decisione di partire, da Poros abbiamo ditetto per Korfos con l'intento di passarvi la notte ed essere pronti a presentarci all'ingresso del canale il giorno dopo verso le otto del mattino... Destinazione finale Kiato.

Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

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Barche ormeggiate nella rada di Korfos (tappa tecnica a poche miglia dal Canale di Corinto).

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Korfos è un paesino di poche case (vedi foto sopra) frequentato quasi esclusivamente da greci. La baia offre una certa protezione naturale per via di come è orientata rispetto al mare aperto. Tuttavia, per le piccole barche è un una sosta non comodissima: la continua maretta provocata da barche e gommoni, quando non semplicemente dal vento teso che spira dalla parte opposta della rada, creano una certa risacca. Abbiamo trovato posto davanti ad una taverna che ha messo a disposizione dei clienti tanto di "corpo morto" che ci ha consentito di evitare di dare ancora. Avere la linea d'ormeggio su corpo morto sarà comodo alla partenza (di notte).

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Album fotografico   - click -   "Sosta a Korfos"     - istruzioni -

La sosta a Korfos è stata allietata da una piacevole sorpresa: abbiamo incontrato Marisa e Fabio che arrivavano proprio dal canale. Li abbiamo conosciuti a Kastellorizo nel 2012; abbiamo passato fianco a fianco alcuni giorni insieme. Siccome poi il mondo è piccolo (… e quello delle barche è ancora più piccolo), abbiamo presto scoperto di avere alcuni amici in comune. E’ stato molto bello ritrovarci tutti e quattro insieme ancora una volta.

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Foto alle prime luci del giorno. Siamo partiti da Korfos alle cinque di mattina, ancora notte piena.

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Siamo partiti da Korfos alle cinque del mattino: era ancora buio pesto. Ci servivano tre ore di navigazione per arrivare ad imboccare il canale alle otto. Come da previsioni, il mare era calmo e la navigazione (solo motore) era tranquilla. Abbiamo potuto guardare in silenzio il sorgere del sole: uno spettacolo a noi così familiare, eppure sempre dotato di fascino nuovo. La foto sopra è stata scattata guardando ad Est prima che il sole nascesse. La foto sotto invece, mostra il July in avvicinamento all'ingresso ovest del Canale di Corinto alle otto del mattino del 23/06/2014.

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Le otto del mattino - il July in avvicinamento all'ingresso Ovest del Canale di Corinto.

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Attraversare il Canale di Corinto per la prima volta è un evento memorabile per ogni marinaio. La prima volta che siamo entrati nel mare Egeo eravamo in navigazione dal Peloponneso a Creta (venivamo dalla Tunisia). Poi, dopo aver “bighellonato in lungo ed in largo per quattro anni (2011-2014), abbiamo deciso di rientrare verso lo Ionio passando dal “canale”. Devo dire che abbiamo deciso di farlo apposta per conoscere anche questo passaggio così particolare, famoso e denso di storia.

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Circa le otto del mattino del 23/06/2014 - il July naviga verso Ovest nel Canale di Corinto.

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Arrivati verso le otto del mattino all'imboccatura Est del canale di Corinto, ci siamo ormeggiati all'apposita banchina davanti alla torre di controllo. Abbiamo trovato una sola barca già in attesa di passare. Incredibile! Ci conoscevamo: abbiamo passato insieme un anno ad Ayios Nikolaos a Creta.

 

Sono subito sceso per andare a sbrigare le formalità e pagare (ho dovuto compilare un foglio e versare 141 euro). Il canale, al momento, era chiuso (un ponte galleggiante fa da raccordo sui “tronconi” della strada per consentire il passaggio dei mezzi su ruote – poi, per aprire al transito delle imbarcazioni, affondano semplicemente il ponte). Così abbiamo atteso via radio l'ordine di transito con relative istruzioni. L'emozione è stata notevole. La sequenza fotografica qui sotto spero che possa dare un'idea del passaggio attraverso questa "fenditura" artificiale così famosa... tra i naviganti e non.

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Album fotografico   - click -   "Passaggio del canale di Corinto"     - istruzioni -

Arrivati all’uscita abbiamo trovato vento contrario (come al solito da queste parti). Avevamo da percorrere dieci miglia circa fino a Kiato, nostra destinazione per questa tappa. Per fortuna avevamo scelto questo giorno studiando bene le previsioni meteorologiche. Il vento non superava i dieci nodi e siamo arrivati senza problemi. A Kiato abbiamo trovato posto in una nuova banchina (non segnalata nei documenti eviedentemente non aggiornati) con tanto di linea d’ormeggio (niente àncora). La banchina non era gestita e la linea era chiaramente abusiva. Qualcuno aveva messo un corpo morto senza autorizzazione per passarci una stagione… Adesso faceva comodo a noi.

A kiato ci saremmo fermati alcuni giorni per "riportare a livello la cambusa" e per andare a visitare l’antica Corinto e, soprattutto, i resti dell’antica Micene: la città degli Achei da cui veniva l'Agamennone di omerica memoria.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 2)

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La sistemazione del July a ridosso del nuovo tratto banchinato.

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Ci siamo sistemati molto bene nella posizione che ben si vede nella immagine satellitare 2 qui sopra. Avevamo l'intenzione di prendercela comoda... Abbiamo persino tirato fuori le nostre due biciclette che tenevamo legate ad un palo della luce proprio di fronte.

Non è stato semplice recuperare tutte le informazioni necessarie per fare i turisti come piace a noi. Kiato rimane defilato rispetto al turismo di massa. Tuttavia, grazie alla buona determinazione che non deve mancare mai, alla fine abbiamo ottenuto i risultati che volevamo... Ma questa è un'altra storia.