000levkas-othonoi2010800x600
005iljulyamonastir
0095taverna
0075bibliotecadiadriano2
002unionjack59x38

- indietro -

La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

001italianflag59x38

Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

header1200x184

Fine

gabbianoinvolo
julyhome5

Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

stellina gialla

Peloponneso

Navigation

- indietro -

È arrivato ormai il momento di lasciare l'albergo a Poros, lasciare il July all'ormeggio e partire per il tour che abbiamo organizzato con cura. L'idea è quella di andare a visitare alcune località del Peloponneso che tutti noi, per un motivo o per l'altro, non abbiamo mai visto prima. In una sola tappa, il primo giorno, ci porteremo ad Elafonisos (vedi foto sotto Immagine satellitare 1), un'isolotto bellissimo e famoso che avevamo in programma di andare a vedere in barca quando nel 2011 abbiamo passato i tre capi per “scendere” verso Sud in direzione di Creta. Una sventolata “un po' sopra le righe” presa arrivando a “Porto Kayo” ed un cielo pieno di cattive promesse, ci hanno convinto all'epoca ad andare direttamente a rifugiarci a sud di Kithira in un ridosso affascinante chiamato Kapsali ( - click - ).

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

001 cartina pelopponeso 800x560.jpeg

Foto dai nostri itinerari

fotocamera3

click -

Vai a consultare il meteo

bussola

La strada da fare nella gita da Poros verso il sud del Peloponneso.

- indietro -

Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

Sull'isola di Elafonisos, abbiamo preso un "appartamentino" con vista sul porticciolo per alcuni giorni... Ci andremo direttamente in auto col traghetto. Successivamente, vedremo di partire di mattina ed andremo a visitare Monemvasia: un antico paesino entro le mura (con tanto di fortezza sopra) tali quali erano al tempo dei Veneziani. Si andrà poi vicino a Sparta: sia per vedere la località dove un tempo sorgeva la famosa città rivale di Atene, sia per visitare il famoso sito bizantino di Mistra (dove pernotteremo una notte). Infine, sulla strada del ritorno, andremo a visitare Nafplion (...altro pernottamento in loco).

E così, l'indomani mattina verso le otto, partiamo in auto per "la grande avventura. Siamo tutti pronti per il lungo viaggio in auto: io ho il compito di stare al volante, Claudio fa il navigatore, Giannina è concentrata per sopportare le mie curve a volte troppo allegre e Margherita ha il compito di spiegarmi perché lei avrebbe fatto una strada diversa.

Comunque devo dire che il viaggio scorre veloce. Troviamo strade semivuote sulle quali l'auto sfreccia leggera ed arriviamo all'una al traghetto... Meglio di così?...

Video del nostro arrivo ad Elafonisos.

- indietro -

Sbarcati senza intralci, parcheggiamo l'auto ad un centinaio di metri dal traghetto. Qui le distanze sono brevi e, avendo trovato un posto, ci “ficchiamo” dentro prima che lo facciano altri. In effetti, preso possesso dell'appartamento in pochi minuti (avevamo telefonato come convenuto durante la breve traversata), cominciamo tutti a sentire un certo languorino. Per qualche giorno abiteremo a bordo mare e, sotto di noi, ci sono alcune taverne dal “look” molto interessante. Ci andiamo a sedere all'aperto in quella che ci ispira di più. Siamo molto contenti d'essere arrivati così velocemente e senza alcun problema. Abbiamo percorso circa 320 chilometri in strade un po' di tutti i tipi e, prima di partire, la distanza ci preoccupava abbastanza.

Il panorama intorno a noi è particolarmente bello. Non è un caso se questo posto è così famoso. I colori... Soprattutto i colori sono molto intensi e contrastati. Il verde del mare, l'azzurro del cielo, le chiazze di sabbia dorata, le palme e le casette bianche a livello dell'acqua offrono uno scenario unico. Quella chiesetta poi... Posta proprio al centro... Sembra di essere in un quadro ben studiato.

In effetti, si viene ad Elafonisos solo per questo: un posto dove fare il bagno in un mare fantastico immerso in uno scenario "da urlo". Così, le chiacchiere servono a poco e, per il nostro reportage, non resta che affidarci a video e foto...

- indietro -

Album fotografico   - click -   "Elafonisos"     - istruzioni -

È arrivato il giorno di lasciare Elafonisos... Un posticino che ricorderemo per un bel pezzo. Dobbiamo fare attenzione a non perdere il traghetto delle 8h:30' del mattino: se lo perdessimo il successivo sarebbe alle due del pomeriggio e la conseguenza sarebbe catastrofica per la nostra organizzazione... Abbiamo infatti una giornatina “bella densa” di impegni. Mattinata in visita alla città medievale di Monemvasia situata sul lato opposto del promontorio che si allunga verso Sud per finire con Ak Maleas... Capo Maleas, per noi italiani, il “Capo Horn” del Mediterraneo. Poi, viaggetto fino a Sparta, a Mistra per la precisione, dove potremo pranzare ed andare a vedere le rovine Bizantine così famose che si arrampicano sulla collina di fronte.

La giornata comincia bene: in verità abbiamo temuto il peggio quando abbiamo avuto istruzioni di attendere nell'appartamento l'arrivo della persona incaricata di effettuare il “check-out”... Ma l'allarme è subito rientrato ed abbiamo potuto prendere il traghetto arrivando tra i primi.

Infine, una volta toccata terra, abbiamo percorso velocemente la distanza fino alla cittadella medievale di Monemvasia ed abbiamo persino parcheggiato l'auto in un posticino all'ombra. Qui però occorre ch'io faccia una precisazione: ho detto che in questo viaggio visiteremo dei luoghi che nessuno di noi quattro ha mai visto prima... Bene!... Questo è vero per tutto tranne Monemvasia. Infatti, ci siamo stati a lungo col July provenienti da Creta nel 2012 ( - click - ).

- indietro -

Album fotografico   - click -   "Monemvasia con Claudio"     - istruzioni -

Lasciamo infine la splendida cittadella fortificata di Monemvasia e riprendiamo l'auto per dirigere, questa volta, verso la famosa Sparta. In realtà, dobbiamo precisare che sappiamo bene quale sia oggi la situazione: "delle antiche vestigia di Sparta non rimane nulla".

Naturalmente, questa non è la sede per addentrarci in discussioni storiche che eccedano il livello di “curiosità culturale”... Siamo solo turisti... Magari curiosi... Ma solo turisti. Tuttavia, spenderemo qualche parola su questo fatto: “com'è possibile che della grande Sparta, la più grande rivale di Atene, non restino più tracce?

Scrive Tucidide, il famoso storico ateniese, che «se Sparta restasse deserta e rimanessero solo i templi e le fondazioni degli edifici, le generazioni future non crederebbero che la potenza spartana fosse pari alla sua fama […] non raccogliendosi la città intorno ad un unico nucleo, essendo un luogo privo di templi e costruzioni sontuose, con la sua struttura in villaggi sparsi, secondo l'antico costume greco, parrebbe una mediocre potenza»

Gli storici oggi sembrano concordare proprio su quanto scritto da Tucidide: Sparta non era una città come Atene, si trattava piuttosto di villaggi "sparsi", da cui il nome Σπάρτη (Sparti, che significa dispersa) dato alla città.

Questa è la spiegazione che anche io prendo per buona andando a visitare la moderna Sparta.

Ma, allora perché siamo diretti a Sparta? - Due buone ragioni: la prima è che comunque Sparta è così famosa che anche solo vedere il luogo dove sorgeva è un desiderio comprensibile, la seconda è che a sei chilometri si trova il sito archeologico di Mystras, patrimonio UNESCO, che vale da solo una spedizione turistica nel Peloponneso.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                              (immagine satellitare 2)

002 mystras immagine 3d 800x600.jpeg

La moderna Sparta dista da Mystras poco più di 6 chilometri.

- indietro -

Noi italiani la chiamiamo Sparta, i greci la chiamano “Σπάρτη” (si legge Spàrti), la parola Sparti ha una forte assonanza con la parola italiana “sparsi”... Senza indagare oltre... Io mi fermo e quando attraverso Sparta per andare a Mistra, concedo appena una distratta occhiata a questa modesta città nuova con un nome così antico.

Bastano solo cinque chilometri e raggiungiamo il nostro hotel a Mistra. Abbiamo tutto il tempo per prendere le camere, rinfrescarci e riuscire a piedi alla ricerca di un ristorantino che ci attiri. Dovremo fare attenzione a mangiare leggero perché questo pomeriggio avremo da "scarpinare"... Ed anche in salita. Abbiamo letto che i più furbi si fanno portare inizialmente al castello, che si trova nella parte alta della collina... Poi fanno la visita tutta in discesa. Ma a noi le piccole astuzie non interessano. Siamo sportivi. Inizieremo il tour dalla parte bassa, saliremo via via fin sopra al castello e scenderemo, sempre a piedi, facendo parzialmente un giro alternativo.

- indietro -

Album fotografico   - click -   "Mystras"     - istruzioni -

Per quel che se ne sa, la storia di Mystras ha inizio con la costruzione del castello: un avamposto militare voluto dai Franchi nel 1249. Dopo pochi anni, nel 1262, per le alterne fortune dei regni dell'epoca, furono i Bizantini ad impadronirsene e, data la maggiore stabilità del nuovo potere, gli abitanti della pianura circostante cominciarono ad affluire sotto le mura per avere migliore protezione dalle frequenti incursioni di quei tempi. Sorse così un centro abitato che crebbe sempre più fino al trasferimento in loco delle istituzioni. Conseguenza di ciò fu la crescita anche qualitativa del borgo che vide aumentare il numero delle case patrizie, il numero delle chiese e persino il sorgere di alcuni monasteri. La crescita fu tale da fare di Mystras un centro politico, militare, spirituale e culturale di altissimo livello. Il culmine di questo processo fu raggiunto nel 1448 quando qui fu incoronato l'ultimo imperatore di Bisanzio. Poi cominciò il periodo del declino: nel 1460 arrivarono i turchi, nel 1464 Sigismundo Malatesta di Rimini si impadronì della città ma non del castello, arrivarono persino i Veneziani prima che tornassero i turchi... Insomma, Mystras seguì la sorte del Peloponneso. Nonostante ciò, la popolazione continuò a risiedere nella cittadella fino a raggiungere persino un certo benessere diffuso quando nel XVIII secolo divenne un polo importante per il commercio della seta. Purtroppo, nel 1825, durante l'invasione degli egiziani, la città subì un incendio e poco dopo, nel 1832, per ordine di re Otto, venne costruita la moderna città di Sparta dove tutti o quasi gli abitanti confluirono abbandonando intatto quello che oggi possiamo visitare come un sito archeologico di straordinaria importanza.

gabbianoblu

L'indomani mattina si riparte verso il mare. Siamo ancora storditi da questa visita ad un sito archeologico così vasto e così ben conservato... Forse lo siamo per la fatica... Ma non importa, siamo “giovani” e ci riprenderemo presto. Approfittiamo del viaggio in auto, seduti... E ci godiamo il panorama: siamo diretti a Nafplion.

Nafplion sarà la nostra ultima tappa, in questo giro turistico, prima di rientrare a Poros. Seguendo un consiglio dei nostri amici Pierre e Dominique, abbiamo prenotato un hotel in un posticino un po' fuori dall'abitato... Un posticino che da su una baietta ben protetta da ogni tempo che potremmo visitare l'anno prossimo col July.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 3)

003 cartina di areti 800x430.jpeg

Vista dall'alto della baia di Areti dove Pierre e Dominique hanno lasciato la barca per 2 mesi.

- indietro -

Così, arriviamo direttamente in hotel, ad Areti, in modo da prendere possesso delle camere e depositare i bagagli. Il posticino è carino e ci fermiamo per il pranzo in un ristorantino in riva al mare. L'idea è quella di visitare Nafplion un po' questo pomeriggio e questa sera, un po' nella giornata di domani: infatti partiremo per Poros la mattina del terzo giorno.

Siamo curiosi di visitare questa città. Sappiamo che durante la guerra di indipendenza, dal 1829 al 1834, è stata la prima capitale della Grecia indipendente. Sappiamo anche che è stato il porto da cui partivano le navi di Agamennone, re di Micene. Ci affascina infine sapere che durante il periodo Veneziano, Nafplion era uno dei punti nevralgici del sistema di potere: una gigantesca fortezza lo testimonia ancora ai giorni nostri.

Comunque, abbiamo fatto bene a prendere l'albergo ad Areti. Siamo solo ad una decina di chilometri dalla città in una baia decisamente affascinante... Soprattutto per il marinaio. Vediamo alcuni "colleghi" arrivare la sera e dare ancora in questo angolino di pace e di tranquillità... Il video qui sotto mostra quel che vediamo dal nostro balcone "vista mare" a primo mattino appena svegli.

Vista dal balcone dalla nostra stanza d'albergo ad Areti.

- indietro -

Con l'idea di andare a passeggiare per il centro, ci capita di parcheggiare l'auto proprio nei pressi della banchina che ospita le barche di passaggio e non. Gli amici ci accontentano e ci concedono senza protestare un giro sul pontile per acquisire informazioni. Un po' si tratta di una “deformazione professionale”, un po' invece è vero interesse circostanziato: infatti, potremmo decidere di passare da queste parti col July l'anno prossimo ed avere idee chiare in anticipo è cosa che può fare la differenza.

Non ci vuole molto a rendersi conto che qui un vero porto non esiste. Lo specchio d'acqua che abbiamo di fronte è così ampio da non offrire una vera protezione nel caso di un forte vento che investa le barche di prora: questo vuol dire che esiste la possibilità di una risacca violenta capace di fare danni se le cose si mettono male. Inoltre, non siamo in presenza di "break-water" di protezione sui quattro lati; al contrario, un lato è completamente aperto al mare. Al momento il mare è calmo, eppure le barche si muovono continuamente... Non è un posto sul quale fare affidamento.

Lasciata la banchina, ci addentriamo per una lunga passeggiata verso il centro. La sorpresa più bella è la scoperta di quello stile "veneziano delle colonie" che tanto amiamo e che ricordiamo con piacere. Lo abbiamo trovato in diversi posti nel nostro peregrinare in acque greche. Lo ricordiamo a Corfù, Paxos, Lefkas, Fiscardo, Pilos, Methoni, Monemvasia.... Potermmo continuare a lungo. Ma nessuno di questi posti raggiunge il livello di Chania o Rethimno ( Creta )... A Chania però, secondo me, si raggiunge il massimo. 

L'indomani, ci concediamo una visita lunga e dettagliata del castello. Naturalmente, ne abbiamo già visti di tutti i tipi... Ed i castelli sono un po' tutti uguali. Ma ciascuno ha il suo fascino e la sua storia: qui, nella fortezza di Palamídi, è stato imprigionato il generale Theodoros Kolokotronis eroe della guerra di indipendenza greca.

- indietro -

Album fotografico   - click -   "Navplion"     - istruzioni -

Con la visita di Nafplion si conclude il nostro “tour del Peloponneso 2016” e cominciamo a intravedere la meta della chiusura della stagione. Ad ogni modo, abbiamo ancora tempo prima di rientrare in Italia. Per il momento, la mattina successiva, prendiamo l'auto e, in poco tempo, ci portiamo a Galatas dove la riconsegnamo. Claudio e Giannina rimarranno acora un paio di giorni con noi a Poros: per questo abbiamo preso un albergo proprio di fronte all'ormeggio del July... Non avremo più bisogno dell'auto.

Infatti, per quanto riguarda i nostri amici, partiranno con l'aliscafo verso il Pireo: contano di fermarsi un paio di giorni ad Atene per fare turismo: per quanto riguarda noi, traverseremo col July questo canale per portarlo in cantiere dove sarà alato in secca e preparato per l'invernaggio.

L'ultima serata passata insieme, la organizziamo alla greca: ristorantino, piatti tipici e... Soprattutto... Musica e danze.

Video: "Musica e danze nella serata di festeggiamenti per la chiusura della stagione 2016".

- indietro -

Che dire?...   Abbiamo ricordi incredibilmente belli di questa stagione. Partiti Claudio e Giannina, metteremo in secca il July e lo prepareremo per l'inverno che passerà qui a Galatas da Takìs.

​Beh!... Devo dire che in una stagione così bella ed intensa, l'ultimo sprazzo d'estate passato coi nostri amici nel Peloponneso è una degna chiusura che ricorderemo a lungo.