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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Santa Eufemia - Katàkolon
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Navigation
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Come abbiamo visto, arriviamo a Kioni, nell'isola di Itaca, il 30 giugno e ripartiamo il giorno dopo con destinazione Sami, nell'isola di Cefalonia. Abbiamo preso un ritmo vacanziero. Non sono tappe da "viaggio", facciamo solo poche miglia solo per passare il tempo "bighellonando" qua e là.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
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Rotta del July da Paleokastritsa a Gaios, nell'isola di Paxos.
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Infatti arriviamo a Sami a fine mattinata dopo una breve navigazione (17MN) in una splendida giornata di mare buono. Non è molto che manchiamo da Sami e, appena entrati, ci prendiamo un bel posticino che ci sembra lo stesso che abbiamo occupato l'ultima volta: è situato appena a ridosso del molo Ovest. Si tratta di un molo che presenta grosse aperture subaquee che fanno passare l'onda quel tanto che basta per rendere la sosta sgradevole durante le ore del pomeriggio, quando una locale brezza tesa da NO fa alzare il mare. Ma non è un grosso problema: alle cinque del pomeriggio noi di solito andiamo a terra e lasciamo la barca a ballare da "sola".
La "potente" ROCNA morde immediatamente il fondo agguantando subito e in due minuti siamo perfettamente ormeggiati. È presto in Grecia per il pranzo... Ma noi siamo milanesi e ci fiondiamo nel "nostro" ristorantino bordo mare che, a quest'ora, è ancora tutto libero (foto sotto).
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ilviaggiodeljulymail@gmail.com
A pranzo in un ristorantino a Sami situato a bordo mare proprio sul molo interno del porto.
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Sosta tutto relax con tanto di "bagno di mare" nel pomeriggio, prima però che si alzi la maretta. Quando poi decido di dare un'occhiata alle previsioni meteo, mi accorgo con sorpresa che si aspetta una "botta" da Nord Ovest di tre quattro giorni. Già domani dovrebbe cominciare a soffiare.
Non ho nessuna voglia di rimanermene a "ballare" per tre giorni: dopo una notte passata a Sami abbiamo deciso che ci sposteremo.
Nel frattempo ci godiamo una bella serata con i colori del cielo che tingono di rosa il profilo dei monti intorno a noi (foto sotto).
I colori del tramonto a Sami (vista dal pozzetto di AURORA)
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​Infatti l'indomani salpiamo verso le nove del mattino e dirigiamo verso Santa Eufemia (vedi immagine satellitare 1 ), poche miglia a Nord Ovest di Sami all'interno dell'omonimo golfo.
Quando arriviamo a Santa Eufemia il vento è già piuttosto forte e soffia di traverso rispetto alla manovra di accosto che dobbiamo fare per ormeggiare nell'unico "buco" libero che troviamo. Inoltre, quando mi posiziono nel punto che ritengo adatto a mollare l'ancora, proprio mentre mi accingo a dare l'ordine di calare a Margherita, un tizio si mette ad urlare dalla costa: "No!... No.. No buttate l'ancora in quel posto; ci sono i corpi morti delle "barchette" da pesca che si ammassano nel molo Est... Rischiate di incocciare".
Abortisco la manovra e mi allontano per contrastare il vento che ci spinge verso altre barche ferme lì vicino.
Ma non ci sono altri posti per attraccare e non intendo rinunciare. Sappiamo come fare a bordo per minimizzare il rischio di prendere qualcosa con l'ancora, quindi do l'ordine di prepararsi alla manovra e ritorno nello stesso punto di prima. Faccio tutta la manovra mentre "il tizio" continua ad urlare. Gli faccio cenno che ho capito...Grazie. Ma credo che costui volesse solo proteggere i corpi morti piuttosto che preoccuparsi del mio eventuale problema di incocciare da qualche parte.
​Quando arriviamo di poppa in banchina, ci prende gentilmente le cime e ci rispiega per l'ennesima volta qual'è il problema. Io vado a prua a mettere in forza la catena... L'ancora ha preso bene e l'ormeggio è finito. Poi mi spendo per tranquillizzare l'omino: "Non si preoccupi, quando sarà ora di salpare mi assicurerò che l'ancora non abbia preso qualcosa e, nel caso, non forzerò sull'argano ma mi immergerò per liberarmi... Al più, se non riuscissi, pagherei un sommozzatore (sicuramente suo amico).
Bene!... Ottengo il risultato sperato e con "il tizio" diventiamo amici (mi dirà poi che è un po' quello che comanda qui nel porto), gestisce i posti di una società di charter che ha praticamente monopolizzato tutta la banchina. Rimangono solo due posti per il transito: uno è il nostro.
La "nostra" spiaggetta durante la piacevole sosta a Santa Eufemia.
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La nostra sosta a Santa Eufemia nasce come "sosta tecnica": voglio dire che è un rifugio migliore di Sami per stare tranquilli in un bel posto in attesa che passi la burrasca che imperversa dall'altra parte dell'isola.
Il vento in porto soffia furioso ma non crea alcun problema. La foto sopra è stata presa quando, ormai tornata la calma, decidiamo di salpare la mattina successiva.
Decidiamo di riprendere il viaggio: ce ne andremo ad Agios Nikolaos, nell'isola di Giacinto da dove poi procederemo per il Peloponneso.
Arrivati ad Agios Nikolaos troviamo posto per miracolo... Le barche sono a ormeggiate a pettine una sull'altra.
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La tappa per Agios Nikolaos, nell'isola di Giacinto la affrontiamo con mare calmo e poco vento. È una bella giornata e percorriamo una trentina di miglia. Non molte in realtà, ma abbastanza per poterla considerare una "tappa da viaggio". Quando arriviamo troviamo giusto un posticino tra tante barche addossate le une sulle altre: non è come la prima volta che siamo passati da qui nel 2011 ( - click - ).
La sera andiamo a mangiare da Dimitri (di fronte vediamo barche all'ancora: non c'è posto).
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Appena scesi cerchiamo di capire cosa sia cambiato. Non tardiamo a scoprire che adesso ci sono diversi battelli che portano i turisti alla "spiaggia della nave affondata" (Shipwrek beach) e si danno un gran da fare in concorrenza tra loro. Inoltre, Dimitri, il proprietario del ristorantino davanti alla banchina, fornisce servizi alle barche che vadano a mangiare da lui ( con una lunga canna fornisce acqua e poco di più). Comunque, alla fine, ci lasciamo coinvolgere ed anche noi andiamo a cenare nella sua "taverna"(foto sopra).
I colori del mattino: Agios Nikolaos a Giacinto alle prime luci mentre lasciamo il porto.
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L'indomani mattina sul presto, il giorno 7 di luglio, lasciamo il porto in una giornata che si annuncia splendida. Il mare è calmo ed il cielo è terso. Nella foto sopra ho cercato di "fissare" nell'obiettivo i colori dell'alba con la sua luce radente che esalta i riflessi sull'acqua.
​Siamo diretti a Katàkolon ( vedi sotto immagine satellitare 2 ).
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
Rotta del July da Santa Eufemia (Cefalonia) a Katàkolon (Peloponneso) passando per Agios Nikolaos (Giacinto).
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Anche questo viaggio non si presenta poi così lungo: circa 35 miglia di mare senza incontrare problemi. Katàcolon non ha un vero porto. Sarebbe meglio parlare di una enorme banchina destinata ad ospitare le grandi navi da crociera che fanno sosta qui in modo da consentire ai loro ospiti di fare la "gita" alla visita di Olympia, l'antica città dei famosi giochi oggi ridotta ad un mucchio di macerie alle quali si può dare un senso solo grazie all'enorme lavoro di un numero imprecisato di archeologi che anno dopo anno sono riusciti ad identificare i siti di molti fra templi ed edifici antichi dediti alle molteplici attività che qui fiorivano a quell'epoca.
A Katàkolon ci concediamo una giornata di tutto riposo: si tratta di uno dei tanti scali tecnici per spezzare il viaggio. L'indomani abbiamo intenzione di ripartire per portarci a Kiparissia, una località della quale conosciamo l'esistenza ma che abbiamo saltato quando siamo passati per questa costa mentre eravamo in viaggio dalla Tunisia all'isola di Creta (2011).
Così, dopo una cenetta in uno dei tanti nuovi ristoranti del porto e dopo una buona nottata passata in assoluta tranquillità, la mattina seguente ci accingiamo a mollare gli ormeggi. Finite, in fretta come al solito, le operazioni che precedono la partenza, vado ad avviare il motore e ORRORE!... il motore non parte.
È una cosa che non mi sarei proprio aspettata: siamo partiti da Chiavari ormai da tanto tempo ed abbiamo navigato così a lungo che mi sono abituato ad una barca che non ha mai problemi. Ma tant'è... Siamo in una brutta situazione in un punto della costa dove non c'è assistenza con un enorme problema dal quale, in qualche modo, bisogna "venirne fuori".
Tento di tutto... anche chiamando in Italia un meccanico per avere suggerimenti. È tutto inutile. A questo punto vado a cercare aiuto presso "l'ometto" del comune che prende i soldi per la sosta delle barche: mi serve sapere se sia possibile chiamare qualcuno.
​SORPRESA... Certo che si!... il "tizio" fa una telefonata e mi annuncia l'arrivo di uno specialista "molto bravo". Non credo alle mie orecchie: basta aspettare ed il problema è risolto. Infatti, dopo un'oretta costui arriva, fa le sue prove e sentenzia: bisogna cambiare la batteria motore. "Bene!... Cambiamola!..." per parte mia non esistono alternative se non fidarmi di costui e sperare di risolvere il problema.
Cambiata la batteria, in effetti, il motore riparte. Non sono per niente convinto che la causa fosse la batteria, ma di fronte all'evidenza di un motore che si accende, non posso fare altro che ringraziare, pagare e sperare.
Conclusione: ci fermeremo una seconda notte a Katàkolon e domattina partiremo per Kiparissia. Per quanto riguarda il motore... beh!... abbiamo fatto diverse prove: speriamo che funzioni.
Poche foto di Katà kolon... Usa le frecce laterali (passa il mouse sopra la foto). (istruzioni)
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