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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Symi

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Partiamo da Rodi in direzione dell'isola di Symi. Già ieri abbiamo tentato invano di fare la stessa navigazione. Mare e vento contrari, con forti temporali in arrivo, ci hanno costretto a fare marcia indietro e ritornare da dove eravamo venuti. Una notte passata all'ancora, tra fulmini, tuoni e raffiche di vento, si è poi trasformata in una bella mattinata con un mare maneggevole e meravigliosi colori che la natura oggi, da queste parti, ci regala a perdita d'occhio.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                 (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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"Carta nautica" che mostra l'isola di Symi e dintorni con il tracciato della rotta del July.

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Rasentiamo il capo Alà Burun, sulla costa turca. Non nascondiamo che ci fa un certo effetto essere praticamente in Turchia. Sappiamo che non possiamo sbarcare in questo paese senza sottoporci alle pratiche di ingresso che qui sono complesse e, soprattutto, costose. Ci verremo a tempo debito quando entreremo per stare in Turchia un'intera stagione. Per ora siamo intenzionati a visitare il Dodecaneso e ci concentreremo solo su quello. Dicevamo che sfilare questa costa ci fa un certo effetto. Infatti, siamo venuti in Turchia in aereo con un viaggio organizzato nei 1995 e, all'epoca, ci sembrava di andare in un paese lontano. Oggi, essere su queste coste dove abbiamo sognato di arrivare in barca, ci riempie di soddisfazione.

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ilviaggiodeljulymail@gmail.com

Video dell'arrivo del July a Pethi Bay (isola di Symi).

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Il viaggio in mare, dal punto di vista della navigazione, a differenza di quanto è accaduto ieri, non presenta alcuna difficoltà. Anzi è un viaggio molto piacevole. Il fascino del paesaggio che ci circonda è, se possibile, maggiore del normale a causa dell'effetto cromatico di enormi nuvoloni candidi come la neve che sovrastano tutte le alture intorno a noi e contrastano con l'azzurro intenso del cielo terso dopo la buriana. Siamo diretti a Pedi Bay, un ancoraggio sull'isola di cui ci hanno parlato alcuni amici a Creta prima di partire. Una baia tranquilla, abbastanza protetta, dove evitare il caos turistico di Symi paese.

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Arrivo del July a Pethi Bay (isola di Symi). Notare i nuvoloni in fondo che ci danno il benvenuto.

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Nella foto sopra, il nostro sbarco a Pethi Bay (siamo in Grecia e le parole si trovano spesso scritte con alcune differenze... Pedi o Pethi... Ad esempio). Si vede, in primo piano, il nostro tender bianco col quale siamo appena sbarcati e la barca non molto lontana dalla riva. Come facciamo di solito, quando entriamo in un posto per la prima volta, abbiamo fatto un ampio giro di perlustrazione. L'ancora è stata gettata su dieci metri di fondo. Il doppio di quanto piace a me (in caso di problemi scendere sott'acqua a dieci metri o a cinque metri non è uguale).

Cominciamo la perlustrazione a terra. Anche se siamo nella seconda metà di Settembre, ci sentiamo ancora in piena estate. I problemi di posto a Rodi, la quantità di turisti che incontriamo... Tutto ci fa sentire in piena stagione. Questa baia non ci appare solo bella... Ma anche particolarmente fascinosa. Ci sono solo alcune casette di pescatori poste a ridosso della spiaggia a pochi metri dall'acqua, un negozietto di alimentari dall'aspetto decisamente "precario" e due o tre taverne. Un mini bus di collegamento con il centro abitato di Symi, in una baia parallela a questa subito a Nord, ci porta in "paese". Percorre stradine tortuose dalle salite e discese piuttosto impegnative e, quando spuntiamo dall'altra parte del promontorio, in alto, il panorama è bellissimo.

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Foto di Symi paese visto dall'alto. Le banchine, a quest'ora, sono semi vuote.

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L'abitato di Symi è famoso per la sua bellezza. Oltre alla baia in sé, anche l'architettura delle case è particolare. Vi è l'uso di inserire sulla sommità delle facciate di ogni abitazione un frontone che ricorda un po' un tempio della Grecia classica. Per coloro che si ricordano i termini architettonici che formano un frontone, possiamo azzardare un'ipotesi: i lati spioventi di un frontone venivano chiamato “sima”... Chissà se il nome Symi può essere messo in relazione con questo fatto. Ad ogni modo, questa particolare usanza, unitamente al buon gusto degli abitanti ed ai colori pastello utilizzati per tutte le case... Tutto compone un quadro di assoluto valore estetico. Il paragone, per molti aspetti è forzato, quindi non lo facciamo... Ma, questa piccola baia incastonata nel verde, ci fa venire in mente il nostro Portofino.

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Foto di Symi paese visto dal mare. Le banchine adesso sono già stipate di barche.

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Passiamo alcune ore a fare i turisti tra le “attrazioni” di ogni tipo tutte intorno alle banchine del porto. Fino ai primi anni del novecento, buona parte della popolazione di Symi si guadagnava da vivere con la pesca delle spugne la cui commercializzazione raggiunse il suo culmine durante “la belle époque”. Così troviamo alcuni negozi che espongono una incredibile varietà di spugne di tutte le dimensioni con, qua e là, l'esposizione di materiale dell'epoca (tute da palombaro, attrezzature per la pesca, etc.).

Notiamo anche un fenomeno del quale ci avevano già parlato i nostri amici a Creta. Al mattino le banchine si svuotano. Molte barche, che le affollano alla sera, sono barche charter. Costoro arrivano nel pomeriggio e la mattina dopo ripartono per un'altra destinazione. È gente che affitta la barca per alcuni giorni e non si può permettere di sprecare tempo indugiando in qualche scalo. Così, capìto il meccanismo, domani ci trasferiremo da Pethi Bay a qui nel centro del "belmondo".

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Questa mattina, con calma, abbiamo fatto il piccolo tratto di mare che ci ha portato al nostro posto in banchina nella splendida cornice del paesino di Symi. Di fronte a noi adesso abbiamo una fila di negozi per turisti e, la sera, la gente a passeggio sfila davanti alle barche. Tutti, anche i “terraioli”, in fondo, subiscono il fascino dell'atmosfera del porto. Passiamo una bellissima giornata a Symi. Verso mezzogiorno, il gran caldo ci spinge a cercare un posticino dove fare il bagno. Ci incamminiamo lungo la banchina Nord fino ad uscire dal porto. Qui troviamo acqua limpida e gente che si tuffa... Ma noi andiamo oltre. Superiamo il punto dove si trovano i resti di un famoso cantiere che un tempo era famoso per la qualità delle navi che costruiva (ai tempi della dominazione turca) ed oggi è ridotto a piccole opere su vecchie barche, poi, dopo un piccolo promontorio, troviamo una spiaggetta attrezzata. Si entra in una struttura che ospita un bar, una taverna ed una spiaggia con sdraio, ombrelloni, docce, etc. Qui ci piace... L'acqua è limpida e calda come può esserlo da queste parti a fine estate.

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Album fotografico     - click -    "Isola di Symi"               - istruzioni -

Comunque domani si parte. Ci attende un bel giro ancora se vogliamo vedere tutto il Dodecaneso. Andremo a visitare il Monastero di Panormitis, a Sud dell'isola. Li c'è una bella baia nella quale dare ancora per passare la notte. I documenti ci dicono che questa baia è protetta quasi in ogni condizione. Le previsioni del tempo sono abbastanza buone. Sappiamo bene però che condizioni buone, d'estate, vuol dire Meltemi. Partiremo molto presto per evitare un passaggio, una strettoia obbligata dovuta alla presenza di un isolotto a Sud di Symi, dove il vento contrario potrebbe crearci seri problemi.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                     (immagine satellitare 2)

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Foto satellitare della baia di Panormitis dove si trova l'omonimo monastero.

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Facciamo, esattamente come previsto, un bel viaggio. La parte più lunga, costeggiando Symi sul lato Est ed infine, un piccolo tratto per passare il capo ed entrare nella baia. L'ingresso è suggestivo. Acqua liscia e mare trasparente anche se fuori il venticello si è già alzato. Scegliamo il nostro posto e gettiamo l'ancora. La vediamo scendere e mordere il fondo: siamo su tre metri d'acqua.

Mettiamo subito a mare il battellino di servizio e scendiamo a terra. Abbiamo voglia di visitare questo monastero così famoso. Veniamo a sapere che fino a due anni fa non esisteva la stretta stradina che oggi collega questo posto a Symi paese. Si poteva arrivare solo via mare. Penso che l'esistenza della strada sia una vera benedizione per coloro che vivono qui. Oltre al monastero troviamo pochissime case ed una taverna in fondo, dalle parti della spiaggia (guardando la foto sopra, si trova a destra dove comincia la strada). Per noi, oggi, non c'è grande differenza. C'è pochissima gente ed il posto appare incontaminato.

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Album fotografico     - click -    "Panormittis (Symi)"            - istruzioni -

La visita al monastero è piuttosto interessante. Le foto dell'album qui sopra danno un'idea di quel che vediamo. In questo angolino del mondo la natura è molto bella e c'è una gran pace... Ma non siamo tipi da caletta. Conosciamo persone, soprattutto nordici, che riempono la barca di provviste e cercano qualche posto isolato ben protetto come questo per restarci anche un mese. Noi no. Noi amiamo scendere a terra e visitare ogni cosa, magari fare delle escursioni a piedi scarpinando per sentieri mai percorsi prima, ci piace conoscere gente e curiosare sulle usanze locali, oppure partecipare alle feste popolari o alle manifestazioni per qualche evento caratteristico... Isolarci in una baia non è il nostro ideale. Lo facciamo volentieri per un giorno quando serve o per causa di forza maggiore (rifugiati per qualche burrasca in corso). Siamo contenti di essere qui oggi, ma siamo anche contenti di salpare domani mattina per Tilos.

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Arriva la sera e ci si prepara per la cena. Mangeremo a bordo del July.

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Arriva la sera: siamo tranquilli e ci sentiamo ben protetti in questo posto. Ho visto l'ancora mordere la sabbia: so per certo che ha fatto ben presa. Inoltre, è così bello vedere che altre barche, come noi, si apprestano a passare la notte in questa rada. Si tratta di un fenomeno che conosco bene ma che non so spiegarmi. La fioca luce che si intravede nelle barche accanto, lascia immaginare un'atmosfera raccolta, intima, di grande pace. Magari stanno leggendo, oppure stanno mangiando... Fanno quello che facciamo anche noi. Non ci conosciamo, eppure ci si sente in compagnia. È un momento magico.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                     (immagine satellitare 3)

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Il tracciato della rotta Symi-Tilos. Si vede Nysiros, la tappa prevista dopo Tilos.

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Abbiamo passato una notte tranquilla. Anzi, in barba al fatto che spesso in rada dormo con un occhio solo, qui ho fatto un bel sonno profondo fino alle sei del mattino. Appena sveglio però, ho acceso il motore, Margherita è andata a prora ad alare l'ancora e siamo partiti. Come facciamo sempre in questi casi, prima si parte... Poi, si fa il caffè e facciamo colazione in navigazione. Non si immagina quante miglia si percorrono in questo modo prima che, fatta colazione, si esauriscano tutte le attività del mattino (ci si lava, si riassetta la barca, ci si veste e persino si cucina: Margherita spesso cucina qualcosa per il pranzo prima che faccia caldo.

 

 

 

P.S.   Per chi volesse... C'è un video qui sotto che abbiamo "girato" a Panormittis

Un video che somma le nostre riprese dalla mattina (in navigazione) alla sera (all'ancora in rada).

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